SI Club Lugano

La tradizionale Serata-Insubrica Soroptimist si e tenuta alla cantina Moncucchetto

La tradizionale Serata-Insubrica Soroptimist, che conclude gli appuntamenti del Club di Lugano prima della pausa estiva, si è tenuta il 14 giugno alla cantina Moncucchetto della socia Lisetta Lucchini con una cena all’insegna della tradizione storica culinaria, ben illustrata dalla socia Marta Lenzi.

Alla presenza anche di socie dei Club di Busto Arsizio, Como, Mendrisio, Bellinzona e Lugano-Lago e con l’intervento di Renata Trottmann, prossima presidente europea Soroptimist per il biennio 2017-’19, la presidente del Club di Lugano Dania Poretti ha espresso brevi parole di saluto e ringraziamento.

Dopo l’aperitivo, a rendere speciale la serata sono stati i puntuali interventi esplicativi di Marta Lenzi ad animare la cena squisita e inappuntabilmente servita.

Se le numerose e seguitissime trasmissioni televisive sulla cucina hanno contagiato un po’ tutti, Marta ha voluto andare più a fondo, proponendo un viaggio nel tempo del territorio insubrico per rileggere in chiave storica e sociale la tradizione dei piatti gustati: “Una sinfonia gastronomica. Un percorso tra tradizione e innovazione nella cultura culinaria insubrica”.

Rifacendosi a ricette di Maestro Martino da Como (considerato il più importante cuoco del XV secolo), del suo collega di un secolo dopo Bartolomeo Scappi (nativo di Dumenza, nel Varesotto) – entrambi hanno influenzato la gastronomia moderna e lavorato alla corte papale ¬–, di Luigi Franconi da Brissago (cuoco dell’800) e delle tradizioni dei laghi di Como, di Varese e Maggiore il ricco menu servito mostra – ha evidenziato Marta nel suo intervento – come nei secoli passati esistesse una netta distinzione tra cibo dei poveri e dei ricchi, perché il gusto era influenzato dal ceto di appartenenza. Però i cuochi rivalutarono i cibi umili, dalle nostre parti in particolare il pesce di lago e altri prodotti locali. Interessante l’esempio di tre maniere diverse di cucinare il luccio, diventato nel ‘400 un gran piatto, perché sulle tavole nobiliari si dovevano stupire gli ospiti, offrire principalmente uno spettacolo. Risultato ottenuto con cosiddetti piatti contraffatti, come il luccio cucinato con tre diverse cotture delle singole parti ma poi ricomposto come pesce unico al momento di portarlo in tavola. E un esempio di luccio cucinato in tre maniere diverse è stato servito anche a Moncucchetto.

Alla fine, applausi per i cuochi Andrea e Alessandro e omaggio floreale a Marta e alla padrona di casa Lisetta.

Christine Petersen