L’importante contributo delle donne per la conservazione della biodiversità agraria

L’avventura Expo 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la vita sta per concludersi e il nostro Club ha voluto vivere in prima persona l’importante messaggio trasmesso da questa Esposizione universale.

L’Expo ha portato a Milano i sapori e i saperi di 145 nazioni. Superpotenze e isole sperdute, Paesi ricchi e poveri, tutti insieme a mostrare la loro cultura e a raccontare insieme la storia dell’uomo letta attraverso il cibo. Il mondo a tavola con i suoi problemi, storie e personaggi. Ciascuno ha cercato di proporre una riflessione sul tema del cibo e della sostenibilità alimentare.

Nei mesi trascorsi è stato evidenziato anche l’importante contributo delle donne per la conservazione della biodiversità agraria nelle filiere produttive e identificate le aree prioritarie di intervento per politiche a sostegno del ruolo femminile, introducendo a una serie di iniziative e progetti impegnati nello sviluppo economico e sociale nei Paesi più disagiati.
Ogni donna è depositaria di pratiche, conoscenze, tradizioni legate al cibo, alla capacità di nutrire e nutrirsi. Le donne sono collegate al cibo in ogni momento e a tutti i livelli.

La maggior parte delle persone a elevato rischio di insicurezza alimentare vive nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo dove l’attività agricola rappresenta la maggiore fonte di sostentamento, soprattutto attraverso l’autoconsumo. L’agricoltura in queste aree è praticata quasi esclusivamente su scala familiare e il rapporto con le risorse naturali è spesso precario.

In quest’ottica i Padiglioni che più ci hanno colpito sono stati quelli dell’Angola e il Padiglione Zero dell’ONU dove viene ben evidenziato l’apporto delle donne nello sviluppo delle imprese familiari. Nella maggior parte dei casi è su di loro che cade tutta la responsabilità e il lavoro e per questo l’Angola ha messo a punto un programma nazionale di educazione e sostegno.

Una delle missioni fondamentali delle Nazioni Unite è proprio garantire a tutte le persone il diritto ad avere cibo sicuro e nutriente per condurre delle vite sane e produttive, senza compromettere i bisogni delle generazioni future. Per questo l’ONU ha deciso di dare particolare attenzione al tema delle donne e del loro ruolo chiave nella lotta alla fame nel mondo e nell’agricoltura, trasmettendo anche un film che lascia i visitatori con un messaggio chiaro: “Semina un’idea, raccogli la Sfida”. Un’esortazione in linea con la visione della Sfida Fame Zero, lanciata nel 2012 dal Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon. Sfide che richiamano direttamente a una grande responsabilità proprio i modelli agricoli: garantire cibo sano e sufficiente a una popolazione mondiale in crescita, utilizzando meno risorse naturali; cancellare la fame, la povertà e la malnutrizione; combattere il cambiamento climatico; tutelare beni comuni come acqua, terra e biodiversità; ridurre gli sprechi lungo le filiere alimentari.

Obiettivi non facili, ma tutte questioni irrinunciabili che devono essere affrontate insieme.

Siamo rientrate forse ubriache di immagini e suoni alla fine della visita, ma nel caos meraviglioso di colori, sapori e profumi, abbiamo avuto ancora una volta la possibilità di riflettere su temi fondamentali dove il ruolo della donna è imprescindibile.